ITA-PMS

Il problema “nascosto” e la felicità

Quando avevo 19 anni una compagna del liceo mi ha chiesto che cos’era per me la felicità. Ho risposto che dipendeva dal giorno del mese, ho improvvisato, ma oggi so che è proprio cosi.

Mi chiedo perché devo stare male tutti i mesi, tutte le altre malattie si curano, questa sembra che neanche debba esistere davvero. Irritabilità estrema, frustrazione, scatti di rabbia alternati a depressione, spersonalizzazione, ansia, questo mi accade per 3/4 giorni compresi tra il quattordicesimo e l’arrivo del flusso.

Già so che sarà così, e ho paura dell’ arrivo della sindrome premestruale, perché non sono più io, non rispondo e non sorrido come farei io, mi sento un mostro incapace, non dormo bene e a volte mi scordo le parole: “come si chiama quella che si usava per scrivere prima dei computer? (Macchina da scrivere)…. Scusa, non mi ricordo come si dice il mese dell’autunno dopo settembre”.

Mi chiudo e non riesco a stare bene con gli altri, mi prende un senso di vuoto totale, di apatia. Vorrei sotterrarmi in casa e non farmi vedere, sparire. Cerco di non programmare viaggi e impegni di lavoro importanti in quei giorni, che però sono troppi per poterli evitare del tutto. Sono ore orribili e totalizzanti, che monopolizzano la mia testa, non sono più io, me ne rendo conto ma non posso uscirne, vincono gli ormoni cattivi, e io lo so che sono loro, ma non posso combatterli. Poi finisce, ed è incredibile perché non capisco dove era la tragedia, perché ho detto o fatto quella cosa, come è possibile che non vedessi via d’uscita?

Torno a parlare, ed esprimermi come faccio io, senza pensarci, ho di nuovo il mio carattere. Mi sono rovinata vacanze per poche ore di follia, ho saltato spettacoli teatrali, ho rotto amicizie, ho increspato situazioni lavorative difficili poi da recuperare (appena sono di nuovo io). È come una presenza dentro di me. Inevitabile.

Ho cambiato 4 ginecologi: uno ha negato i sintomi, una mi ha detto che era ovaio policistico (pur non avendo nessun altro sintomo, neanche fisico), due hanno detto: “ti sei spaventata per un paio di giorni di raffreddore e cattivo umore”.

Quando poi mi arrivano soffro tanto fisicamente ma sono felice, perché il brutto è passato, spesso non prendo neanche gli antidolorifici perché quel dolore, al confronto di quello che ho passato durante la sindrome premestruale, è niente. Vive dentro di me e la odio per tutti i momenti della mia vita che ha rovinato, senza una ragione, senza un perché, senza che io lo volessi.

Quando lei non c’è sono sveglia, intelligente, simpatica, empatica, piacevole, molto carina, molto dolce, quando arrivano gli ormoni cattivi sono un’altra persona, che cerco di scacciare senza riuscire, gli ormoni sono più forti di qualsiasi cosa. E non voglio più sentire dire che la palestra, o le banane e le noci risolvono, per anni sono andata in palestra 4 volte a settimana, ho mangiato sempre (sempre!) una banana al giorno e due noci ogni mattina, ho preso il magnesio, tuttoinutile. Ho parlato con un endocrinologo che mi ha detto: “tu non puoi avere la sindrome premestruale perché il livello di progesterone è corretto e il ciclo regolare”. Chiudendo lì la questione.

Ho trovato da sola informazioni su internet prima di trovare ITA-PMS: i livelli ormonali, come quantità, non sono un criterio vincolante per la sindrome premestruale ne’ per il disturbo disforico premestruale. Questi sono i professionisti strapagati di questo paese “evoluto” che è l’Italia. Quando sto male chiedo scusa al mio ragazzo, e piango perché mi sento in colpa per averlo aggredito, e lui vede che sto male, tanto male, e capisce che sono gli ormoni “è come se ti scattasse un interruttore” mi dice. E succede solo in fase luteale.

Mi succede tutto questo e non importa niente a nessuno. Eppure se un dente mi fa un po’ male tutti a preoccuparsi e la “società” vuole capirmi, aiutarmi, curarmi e consolarmi. Questo è molto peggio di un dente che fa male, la ginecologia è al medioevo? E mi stupisce che le ginecologhe donne non intervengano abbastanza. 
Spero tanto che tra 50 anni qualcuno mi dirà “ma davvero questo non si sapeva?”. Perché oggi sembra ancora che i problemi legati al ciclo debbano essere nascosti, almeno in Italia.  Ora cercherò di curarmi, ma ho bisogno di trovare un professionista vero che mi aiuti. L ho trovato grazie a voi”.

S.R. (32 anni )

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