Cos'è la sindrome premestruale?

Cos'è la sindrome premestruale?

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Cos’é la Sindrome Premestruale?

Il Disturbo Disforico Premestruale (PMDD) è una forma grave di sindrome premestruale che colpisce una percentuale ridotta di donne in età fertile. Si manifesta con sintomi fisici simili alla PMS, ma è caratterizzato principalmente da intensi sintomi emotivi, come depressione, irritabilità estrema, ansia e sbalzi d’umore accentuati. Il PMDD può avere un impatto significativo sulla vita quotidiana e sul benessere psicologico, richiedendo spesso un approccio medico mirato che può includere terapie farmacologiche, psicologiche e modifiche dello stile di vita.

Ma quali sono i Sintomi fisici?

La sindrome premestruale è caratterizzata da un’ampia gamma di sintomi fisici che possono manifestarsi con diverse intensità e combinazioni, variando da persona a persona e da ciclo a ciclo. Tra i sintomi fisici più comuni si annoverano il mal di testa, spesso descritto come un dolore pulsante o una sensazione di pressione, e il gonfiore addominale, che può essere accompagnato da un senso di pesantezza e disagio nella zona addominale. Molte donne sperimentano anche tensione o dolori mammari, una sensazione di gonfiore e sensibilità che rende il contatto o la pressione dolorosi.

Un altro sintomo diffuso è l’esaurimento fisico, che si traduce in una stanchezza marcata e persistente, difficilmente alleviabile anche con il riposo. Le variazioni dell’appetito e del sonno sono altrettanto comuni, con alcune donne che notano un aumento della fame, specialmente per alimenti zuccherati o salati, mentre altre possono soffrire di insonnia o, al contrario, sentirsi eccessivamente assonnate.

La sindrome premestruale può anche causare alterazioni dermatologiche, come la comparsa di acne, soprattutto sul viso, schiena o petto. Alcune donne possono sperimentare pruriti vaginali, una sensazione di fastidio intimo che può essere associata a infezioni fungine come la candida. In casi più gravi, si può verificare la vulvodinia, una condizione caratterizzata da dolore cronico e fastidio nella regione vulvare.

Altri sintomi includono sanguinamento gengivale, che può presentarsi durante lo spazzolamento dei denti o in maniera spontanea, e variazioni nella regolazione della temperatura corporea, con sensazioni di freddo improvviso o vampate di calore.

È importante sottolineare che questi sintomi non si manifestano necessariamente tutti insieme, né con la stessa intensità. Ogni donna può sperimentare una combinazione diversa di disturbi, alcuni dei quali possono essere lievi e gestibili, mentre altri possono essere più debilitanti e influenzare significativamente la qualità della vita.

SINTOMI PSICO-COMPORTAMENTALI

I sintomi psico-comportamentali della sindrome premestruale possono variare notevolmente in intensità e durata, influenzando profondamente la vita quotidiana delle donne. Uno dei sintomi più comuni è l’irritabilità, che si manifesta con una maggiore sensibilità e reattività agli stimoli esterni. Piccole situazioni, che in circostanze normali verrebbero gestite con facilità, possono provocare una risposta eccessiva, caratterizzata da scatti d’ira o rabbia incontrollata. Questa reattività emotiva si combina spesso con sbalzi d’umore repentini, in cui si alternano momenti di rabbia a fasi di tristezza o frustrazione, creando una sensazione di instabilità emotiva difficile da gestire.

La rabbia e l’aggressività sono sintomi frequenti, soprattutto quando la donna sente di perdere il controllo delle proprie emozioni. Questa sensazione di perdita di controllo è un aspetto centrale della sindrome premestruale, con molte donne che riportano di non riuscire a regolare adeguatamente le proprie reazioni emotive, sentendosi sopraffatte dalle circostanze o dalle emozioni. Questo porta a un aumento dello stress e dell’ansia, che può peggiorare ulteriormente la situazione.

L’ansia, infatti, è un sintomo molto diffuso, che si può manifestare sotto forma di preoccupazioni eccessive, nervosismo e una costante sensazione di tensione. Le donne possono sentirsi agitate, con il cuore che batte più velocemente, difficoltà a rilassarsi e pensieri ricorrenti che rendono difficile concentrarsi su compiti specifici.

La confusione mentale e i problemi cognitivi sono altrettanto comuni durante questa fase. Molte donne parlano di una sensazione di “testa annebbiata” (“foggy head”), che rende difficile concentrarsi o prendere decisioni in modo lucido. La dimenticanza e una diminuita capacità decisionale possono interferire con il lavoro, gli studi o anche con semplici compiti quotidiani, aumentando la frustrazione e il senso di inadeguatezza. Questo rallentamento cognitivo spesso contribuisce a far sentire la persona sopraffatta, incapace di gestire le proprie responsabilità come di consueto.

Un altro sintomo particolarmente debilitante è la difficoltà di concentrazione. Le donne possono sperimentare una mancanza di attenzione che rende arduo seguire una conversazione, mantenere l’attenzione su un compito o anche semplicemente organizzare le attività quotidiane. Questo peggioramento delle capacità cognitive può essere accompagnato da crisi di pianto improvvise e apparentemente immotivate, che si verificano senza un motivo specifico, ma che riflettono lo stato di profonda vulnerabilità emotiva.

La depressione è un altro aspetto chiave dei sintomi psico-comportamentali della sindrome premestruale. Molte donne riportano un senso di tristezza e disperazione che può diventare debilitante, influenzando negativamente l’umore e l’autostima. Questo stato depressivo può variare da lieve a grave, con una costante sensazione di inutilità e scoraggiamento che si aggiunge alla già difficile gestione degli altri sintomi.

Nelle forme più gravi, questi sintomi possono evolvere verso comportamenti più estremi e pericolosi. Alcune donne sperimentano pensieri autolesionistici, sentendosi incapaci di far fronte al peso emotivo e fisico della sindrome. In casi molto severi, possono emergere pensieri suicidi, una condizione che richiede immediata attenzione e intervento medico. Il senso di disperazione, la perdita di controllo e l’incapacità di trovare sollievo dai sintomi possono portare a questa grave escalation, rendendo fondamentale il supporto psicologico e medico per chi ne soffre.

In sintesi, i sintomi psico-comportamentali della sindrome premestruale rappresentano una sfida significativa per molte donne. Non solo influiscono sulla qualità della vita quotidiana, ma possono anche minare la salute mentale e il benessere emotivo, rendendo necessario un approccio terapeutico adeguato per gestirli e prevenirne l’aggravamento.

Livelli diagnostici

Forma lieve

​L’ 80% delle donne soffre di una forma ​LIEVE di Sindrome Premestruale. I sintomi , per lo più fisici, si manifestano in maniera meno invasiva e durano pochi giorni.

Ciò significa che con un intervento terapeutico di primo livello anche i sintomi possano essere alleviati.

forma moderata

Altre ne soffrono in maniera MODERATA. L’intensità dei sintomi è più acuta rispetto alle forme lievi e spesso i sintomi psicologici e comportamentali si manifestano in maniera più evidente e stressante.

Gli interventi terapeutici della prima fase non si rivelano sufficienti ed occorre quindi passare ad un secondo livello terapeutico.​​

forma severa

Nella sua forma piu severa, la Sindrome Premestruale è nota come “Disturbo disforico della fase luteale tardiva”.

I sintomi si presentano con maggiore intensità e non permettono di svolgere un tenore di vita funzionalmente efficace.
Possono avere un impatto devastante sulla vita sociale e familiare e possono arrivare a causare seri disagi anche in ambito professionale. Ne derivano sentimenti di colpa, frustrazione ed inevitabilmente di depressione che possono culminare con atti di autolesionismo o pensieri suicidi. ​


​Occorre quindi intervenire con un piano terapeutico di terzo livello.

cause

Le cause precise della sindrome premestruale (PMS) non sono ancora state completamente comprese, ma la ricerca scientifica ha messo in evidenza una correlazione diretta tra i sintomi della PMS e le fluttuazioni dei livelli ormonali durante il ciclo mestruale. In particolare, le variazioni nei livelli di estrogeni e progesterone, che aumentano e diminuiscono ciclicamente nel corso del ciclo, sembrano essere i principali responsabili dei cambiamenti fisici ed emotivi che caratterizzano questa condizione. Questi ormoni, infatti, non influenzano soltanto l’apparato riproduttivo, ma hanno anche effetti sul sistema nervoso centrale, contribuendo a modificare l’umore, l’energia e la sensibilità emotiva.

È stato osservato che i sintomi della PMS sono tipicamente assenti in alcune fasi della vita in cui l’attività ormonale è ridotta o diversa rispetto al periodo fertile. Ad esempio, la sindrome premestruale non si manifesta durante la pre-pubertà, poiché il sistema riproduttivo non è ancora attivo, e i livelli ormonali sono relativamente stabili. Allo stesso modo, durante la gravidanza, quando i livelli ormonali sono alti ma costanti, molte donne riferiscono una scomparsa dei sintomi premestruali. In menopausa, infine, quando l’attività ovarica si riduce drasticamente e le fluttuazioni ormonali cessano, i sintomi della sindrome premestruale tendono a scomparire completamente.

L’attività ovarica e il ciclo mestruale, dunque, rappresentano un importante fattore causale nella sindrome premestruale. La ciclicità della produzione di estrogeni e progesterone, in particolare, sembra svolgere un ruolo centrale nello sviluppo dei sintomi. Alcune ricerche suggeriscono che le donne con PMS potrebbero essere più sensibili a queste fluttuazioni ormonali rispetto a chi non soffre della condizione. Questa sensibilità potrebbe influenzare anche altri sistemi del corpo, come i neurotrasmettitori, compresi la serotonina e la dopamina, che sono noti per regolare l’umore e il benessere emotivo. Alterazioni nei livelli di serotonina, in particolare, potrebbero spiegare i sintomi psicologici della PMS, come l’ansia, la depressione e gli sbalzi d’umore.

Oltre alla componente ormonale, anche altri fattori possono contribuire allo sviluppo e all’intensità della sindrome premestruale. Ad esempio, lo stress, la dieta, la mancanza di esercizio fisico, e il sonno insufficiente possono amplificare la gravità dei sintomi. Alcune donne potrebbero essere più predisposte geneticamente a sperimentare la PMS, mentre in altre, fattori ambientali o di stile di vita potrebbero aggravare il quadro sintomatologico.

In conclusione, sebbene le cause esatte della sindrome premestruale non siano ancora completamente chiare, è ormai evidente che le fluttuazioni ormonali giocano un ruolo cruciale nella comparsa dei sintomi. L’attività ciclica delle ovaie e i cambiamenti nei livelli di estrogeni e progesterone sono considerati tra i principali fattori scatenanti, mentre altri elementi, come lo stress e lo stile di vita, possono contribuire a modulare l’intensità della sindrome.

Approfondimento Cause

Tenendo  presente della predominanza del fattore legato alla ciclicita’ dell’attivita ovarica, probabilmente si considerano eziologie multiple:
 
•   Le  fluttuazioni ormonali cicliche svolgono un ruolo essenziale nella genesi dei sintomi
 
•   Considerazioni legate a E2 / serotonina, Progesterone-allopregnanolone / GABA
 
•  Probabile predisposizione genetica – polimorfismi di gene ESR1 unici in pazienti con PMDD 

diagnosi

Metodo diagnostico e questionari

La diagnosi dipende interamente dal monitoraggio della frequenza e la regolarità dei sintomi. Non ci sono esami del sangue o altri esami convenzionali. L’unico strumento affidabile è l’utilizzo di un diario mestruale. Le date, la registrazione dei sintomi e la loro intensità consentono di mettere in relazione le fasi del ciclo mestruale con i sintomi che saranno presenti in alcuni giorni ed assenti in altri.
Il diario va tenuto per almeno tre cicli prima di consultare uno specialista. Ciò consente sia alla paziente sia al medico di diagnosticare ed iniziare a curare la Sindrome Premestruale.

E utile inoltre compilare un questionario d’ingresso presso lo specialista in cui registrare la “storia ormonale” della paziente. Eventuali gravidanze, storia di iperemesi gravidica, interruzioni spontanee e depressioni post-parto, che spesso rientrano nel profilo della paziente.

ERRORI DIAGNOSTICI PIÙ COMUNI

La diagnosi di “depressione” o “depressione bipolare” è uno dei tragici errori spesso commessi da alcuni medici.
La mancata correlazione tra i sintomi fisici e quelli psicologici si traduce in diagnosi e scelte terapeutiche che non hanno nulla a che vedere con l’effettiva patologia.

STEP DIAGNOSTICI CONSIGLIATI

  • Monitoraggio trimestrale dei sintomi attraverso il “Diario Mestruale” (”Diario Rosa” scaricabile sul nostro sito)
  • Presentazione dei risultati al medico di base
  • Conferma della possibile diagnosi e referral presso Ginecologo specialista
  • Compilazione del “ Questionario d’Ingresso” durante la prima visita specialistica (“Questionario Viola” scaricabile sul nostro sito)
  • Analisi dei dati e conferma di diagnosi
  • Graduale accertamento del livello della Sindrome Premestruale (lieve, moderato, severo)

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testimonianze

La voce delle donne

Cosa significa vivere la Sindrome Premestruale?

Karla, anni 39

“Manifestavo mal di testa lancinante, irritabilità, cicli abbondanti, stanchezza, a volte gonfiore alle mani, emotività e vulvodinia.
Visitata da 5 ginecologi, nessuno ha attribuito i miei sintomi alla PMS, ma una volta che arrivava il ciclo i sintomi scomparivano.”

Paola, anni 45

“Mal di testa continui, disturbi del sonno, gonfiori abnormi, stanchezza cronica improvvisa.
Un mostro che dorme dentro di te e si sveglia ciclicamente trasformandoti completamente, amplificando la percezione di ciò che ti succede.”

Anna, anni 34

“Scatti di rabbia incontrollabili e poi sensi di colpa incolmabili. A seguire depressione con conseguente isolamento dal mondo! La mancanza di supporto adeguato peggiora la situazione e alimenta il sentimento di solitudine e totale sbandamento.”

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