Dopo circa 8 mesi dall’intervento, posso dire di stare definitivamente bene.
Semplice: è finito tutto. Sono libera. Niente più mal di testa, niente stanchezza, niente fame assurda, niente depressione, niente paranoie, niente tarli mentali, niente arrabbiature feroci. Non mi ricordo più l’ultima volta in cui ho pianto. Pensare che prima non ricordavo periodi senza crisi di pianto. Niente sudorazioni esagerate, niente più pruriti vaginali e candida (causati da alterazioni estrogeni). E poi dormo! La cosa che mi ha davvero colpita subito: dormo. Dormo di notte! Tutta la notte. Ho trascorso anni senza dormire per una notte intera, svegliandomi ogni volta alla stessa ora e non riuscendomi più ad addormentare. Ora è finita. Dormo.
Non ho più litagato con nessuno, familiari, colleghi, commesse, automobilisti… se si verifica un diverbio, passa subito, non è che ti rovina la vita. Niente più grida o emozioni alterate, niente più sfinimento, ma soprattutto niente più episodi depressivi, niente sensazioni di perdita, mai più un pensiero suicida.
Semplici, normalissime funzioni vitali primarie fino ad ora per anni completamente sconvolte dalla sindrome premestruale nella sua forma più grave: cicli del sonno, fabbisogno alimentare, energia fisica, controllo delle emozioni. In sintesi, la vita. Una vita martoriata da una malattia “invisibile”, spesso non riconosciuta, ignorata, schernita, minimizzata. Ora sono quella che ero prima dell’acutizzarsi dei sontomi. Quella della settimana “buona”. Ora ho un vita “buona”, non una/due settimane “buone” al mese.
L’intervento di per sè non è una passeggiata. Le prime settimane il corpo e il cervello si devono abituare. E’ molto impegnativo e la ripresa, almeno nel mio caso, è stata lunga. Con gli addominali tranciati non si riesce a fare nulla, nemmeno a sollevare una tazza di tè. Si è totalmente dipendenti dagli altri per almeno 3/4 mesi.
Nonostante i medici dicano che dopo 3 mesi ” si può fare tutto”, così non è stato per me assolutamente. Prima di poter fare esercizi in palestra, soprattutto addominali, ci sono voluti 5 mesi. Anche camminare e fare le scale è stato un problema all’inizio. Non è come un cesario. La rimozione di utero e ovaie è un intervento molto più profondo. E’ necessario più tempo. Gruppi di supporto inglesi e americani mi hanno aiutato molto.
Ci sono stati momenti di sconforto perchè il normale periodo di inattività forzata e necessaria cambia il fisico e se si era abituati per esempio ad essere sportivi con un peso forma accettabile è dura vedersi cambiata. Quasi non si riesce a credere di poter “tornare come prima”.
Dal quinto all’ottovo mese, sono riuscita a tornare in palestra e in piscina e posso confermare che invece si può. La pancia gonfia non c’è più, la postura è tornata quella di prima.
Fondamentale è la terpia ormonale sostitutiva, cominciata dopo 3 mesi dall’operazione. Iniziata a bassissimi livelli (25 mcg estradiolo transdermico) col tempo va adeguata finchè non si sta bene. Dopo 6 mesi ho trovato la mia dose ideale (75mcg) con l’utilizzo di dosi minime di gel al testosterone per energia e libido. La vitamina D va presa per garantire un corretto assorbimento del calcio e faccio una MOC ogni anno. Continuo lo screening mammografico annuale come tutte noi e i pap test, poichè ho tenuto la cervice. Risultato? Sto benissimo.
Io, in menopausa, sto finalmente bene. Lo rifarei? Ho sofferto a causa di questa bestia dal 2009 al 2018, forse da prima. Ho 47 anni e due figli. Certo che lo rifarei, anzi avrei dovuto farlo prima ma sicuramente non prima di aver percorso con pazienza le terapie iniziali suggerite dalle Linee Guida britanniche (anticoncezionali e decapeptyl). Se avessi dovuto aspettare la menopausa naturale, mi sarei rovintata la vita per altri 6/7 anni. No grazie.
Ringrazio con infinita gratitudine il Policlinico di Modena e i Professori che mi hanno assistito ed operato restituendomi una vita normale, il controllo su me stessa, sulle mie decisioni, una forma fisica decente ed un funzionamento “umano”.